Vincenzo Jerace (1862 - 1947)
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Biografia Vincenzo Jerace
Nato a Polistena il 5 aprile 1862.
Era fratello e allievo di Francesco Jerace, altro importante scultore.
Vincenzo si dedicò principalmente alla scultura di animali, ma fu anche un pittore che decorò il palazzo del Duca di Guardia Lombarda a Napoli con scene tratte da "Gli amori degli angeli" di Tommaso Moore.
Dipinse a sanguigna le teste angeliche riproducenti le più belle fanciulle delle nobili famiglie napoletane, e realizzò anche vari ritratti, tra cui uno bellissimo della signora Ricciardi Arlotta.
L'esordio di Vincenzo Jerace come scultore avvenne nel 1880 all'Esposizione di Torino, dove espose "Un porcellino", una testa d'asino e un asinello.
All'Esposizione di Monaco del 1883, i suoi animali squisitamente modellati erano molto richiesti, con più di trenta copie vendute del solo "Il porcellino".
Alla IX Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia del 1910, espose due bellissime sculture in bronzo: "Turchia" e "Tigre accovacciata".
Realizzò anche un grande leone ferito per il monumento a Giuseppe Garibaldi a Palmi, e un grande pellicano marmoreo che si squarciava il petto per nutrire i suoi piccoli per il monumento dedicato ai giovani della Croce Bianca accorsi a Napoli per prestare soccorso durante la 1883 scoppiò di colera e morì nel corso della loro missione umanitaria.
Jerace realizzò i monumenti ai Caduti nelle città calabresi di Rossano, Nicastro in piazza Francesco Stocco e Cannitello.
Ha anche realizzato i busti di Guglielmo Marconi per il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano e di Papa Pio X per il Santuario della Madonna di Polsi presso San Luca in Calabria.
Ha lavorato a vari progetti, tra cui il camino monumentale in marmo e travertino per il Palazzo Sirignano a Napoli e il grande candelabro per il cero pasquale nel Santuario della Madonna di Pompei.
Vincenzo Jerace muore a Napoli nel 1947.
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